Simone Loi
Un genio in punta di penna, marca Bic
Giunto alla soglia dei quarant'anni Valerio Pisano ha deciso che non avrebbe disegnato null'altro che penne. Biro tipo Bic usando biro marca Bic. Penne per disegnare penne, l'utopia della liberazione su base d'inchiostro della creatività dai vincoli tecnologici. Da allora questo artista lisergico ha sviluppato il tema in qualche migliaio di esemplari, fatto mostre perfino oltre tirreno, sparso il verbo della biro proletaria ai quattro angoli del web. Anarchico libero, irrazionale.
Un genio in punta di penna, Bic ovviamente. La signorina sinuosa vestita di blu o nero è ovunque. Diventa alfabeto, bronzetto, segno zodiacale, firma, animazione, uomo, donna e bambino. Sindone, ecografia, attrezzi da barbiere, costume sardo, ballo tundu. E poi radiografia di fratture spezzate e ricomposte e kamasutra di penne in un vortice di corpi inchiostrati.
Non che disdegni altre forme di espressione. La sua mostra di invenzioni dell'assurdo "profumo di ringhiera" ha ottenuto un gran successo. Che l'ha spinto a inoltrarsi in altri settori della meccanica quotidiana. Dalle stelle alla moka, senza limiti di fantasia.